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“Bellissimo paese”

domenica 20 Giugno 2010

Per un soffio

Per un soffio

Venerdì 18 giugno – È stato un giorno dalle emozioni contrastanti. Allontanandomi dalla Devils Tower ho percorso una strada in mezzo a verdi pascoli che mi ha condotto fino a Spearfish. Qui ho fatto colazione con due omelette ai frutti di bosco che non sono riuscito a finire… Cercare il posto giusto per fare colazione è sempre divertente e ormai comincio a farci l’occhio. Il posto più carino che ho trovato è stato il Grandmother’s Kitchen a Woodland Park in Colorado. Un ristorantino di legno azzurro, nascosto tra anonimi fast food, con una piccola veranda delimitata da una staccionata in legno bianca. Le poltroncine in pelle blu sono poste lungo tre lati del locale, mentre al centro i tavoli hanno sedie foderate di pelle blu. Naturalmente la metà superiore delle pareti è pitturata come l’esterno, d’azzurro, mentre la parte bassa è perlinata in legno scuro. Ovunque, appesi, oggetti che ricordano lavori di artigianato. La giovane cameriera porta un grembiule a fiorellini, e tutto si svolge nella massima calma. Se i tavoli sono tutti occupati, all’entrata, dove invece dell’anonimo cartello che invita ad aspettare c’è la sagoma in legno di una bimba con vestitino country, ci si può accomodare su due poltroncine poste ai lati della porta…
Dirigendomi a sud ho imboccato la Spearfish Scenic Byway che costeggia un fresco torrente. Le Black Hills sono dei monti ricoperti da foreste di abete e pino, non esattamente il paesaggio che mi ricordavo dai film. Vecchie città sorte al tempo della corsa all’oro, riconvertite in attrazione turistica, sono disseminate in tutta la regione.
La mia destinazione era però il Mount Rushmore National Memorial, che ho raggiunto ad inizio pomeriggio. Malgrado la folla di turisti è stata una tappa molto interessante: grande autosilo, scalinata tipo Rocky Balboa, colonnato con le bandiere degli stati, atmosfera solenne e lassù in cima al monte granitico i faccioni dei quattro presidenti. Tutt’altra storia la visita al Crazy Horse Memorial. Avevo sentito parlare in tv di questo personaggio che si era messo in mente di scolpire una collina dandole la forma del capo Sioux Cavallo Pazzo. Da allora sono passati almeno 20 anni ma di progressi negli scavi…pochi. Così ho pensato che ormai la tassa di 10 dollari che si paga per accedere all’area non serva più a finanziare l’opera, ma finisca altrove…
Trascorsa la notte a Hot Springs, di cui si potrebbe parlare a lungo, stamane ho voltato la prua ad oriente direzione Badlands. A Red Shirt due edifici scolastici a forma di panettone rosa mi segnalalo che sto entrando in una riserva indiana: mi fermo sul ciglio della strada da dove si gode del primo panorama sule Badlands. Naturalmente nel posto strategico non poteva mancare la bancarrella indiana. Questa volta però l’incontro con l’anziana nativa è diverso: dopo avermi salutato si avvicina con un blocco di carta e mi spiega che sta facendo una sorta di libro degli ospiti. Lascio una breve frase la cui parte in italiano dice: “bellissimo paese”. La donna legge, poi mi guarda e cerca conferma della pronuncia. Ripetiamo assieme alcune volte la frase “bellissimo paese”. Mentre mi allontano per scattare un paio di foto, la sento avvicinarsi al marito che attende in auto e dire: “bellissimo paese, bellissimo paese, ora conosco un’altra lingua”… Sorrido e riparto.
La strada numero 2 che costeggia il Badlands N.P. non è asfaltata; 30 chilometri di ghiaia che fanno rollare l’auto costringendomi ad un’andatura di crociera. Considerando la brezza che giunge alle mie spalle, l’equipaggio di Alinghi avrebbe cazzato la randa… Giunto all’altezza del White River mi fermo incuriosito da uno stormo di rondini che hanno nidificato sotto il ponte. Un’altra auto si ferma. Mi raggiunge un giovane del luogo il cui nome è Chris Cuni. Mi spiega le bellezze della regione e mi dice che se volessi fare escursioni, andare a cavallo o canoa, posso rivolgermi a lui, perché possiede una piccola attività poco distante, la Badland Bay Adventures. Suo nonno veniva dalla Svizzera ma non sa il luogo esatto…
Prima di ripartire vengo attratto da uno splendido fiore viola e un gigantesco “soffione”. Cambio obiettivo, scavalco una staccionata, mi siedo sui talloni a pochi centimetri dal fiore ma, prima di scattare la foto sento un fruscio tra l’erba. Nella frazione di secondo in cui metto a fuoco e l’adrenalina entra in circolo, comincio lentamente ad alzarmi; non dite a mia mamma che un serpente a sonagli delle praterie strisciava verso di me, si preoccuperebbe troppo. Mi allontano cautamente…
Il pomeriggio è proseguito molto più tranquillamente ma pur sempre nel delicato scenario delle Badlands che più che descrivere vi invito a guardare nel mio sito e che mi ha obbligato ad alternare tutti e quattro gli obiettivi che i sono portato da casa…

È ora di cena al Rodeway Inn a Kodaka, South Dakota!

Buon appetito, Andrew

PS: mi immagino la scena dell’anziana indiana che, prima di coricarsi, guarda il marito e sorridendo dice: “bellissimo paese”…

5 commenti a '“Bellissimo paese”'

  1. Anna scrive:

    Hi Andrew, sono tornata…..1563 miglia = 2500 km in 5 giorni.
    Ho viaggiato come una matta… e senza calcolare le escursioni.
    Alla sera ero così stanca che nemmeno riuscivo a cenare, dormire poco, e alla mattina pronta per nuove avventure.
    I paesaggi e l’immensità di questa “America”, sono talmente carichi di una Natura particolare che è quella, che ti riempie di energia…….per chi la sa cogliere.
    Sarà dura tornare in Ticino, che è sì un bel posto, ma è così stretto……..
    Buona continuazione
    A presto
    Anna

    P.S. per poco ci incontravamo a Mesa Verde…

  2. Anna scrive:

    WOWWW che esperienze che vivi,
    certo che quella del serpente a sonagli…..

  3. Ale scrive:

    Andrew,
    quante emozioni… però quel serpente a sonagli… che paura!!!
    Grazie per le belle descrizioni nel loro minimo dettaglio, sembra proprio di viaggiare insieme a te.
    Buona Domenica e buona continuazione.
    un abbraccio
    Ale

    P.S. certo che le omelette non mancano la… chissà che porzioni… ;-)))

  4. do scrive:

    caspita, certo che un incontro ravvicinato con un serpente a sonagli non è roba da tutti i giorni!!
    ma come dov’è il tuo sangue freddo?….potevi girarti e invece di fotografare il soffione fare un bel primo piano al serpente strisciante!!!!!
    …..scherzo andre, hai corso un bel rischio, probabilmente hai qualcuno che vigila sul tuo sempre più entusiasmante viaggio….ma stai attento!
    A presto
    Do

  5. Chiara scrive:

    Un serpente a sonagli? Non te la sei fatta nei pantaloni?
    Scherzi a parte… è bellissima la foto dei pellicani.
    Mi sveleresti un segreto? Come sei riuscito a far allineare i pellicani in quel modo? eh eh!!
    Splendida la foto “paesaggi sconosciuti” (lungo la 73 a sud di Kadoka), mi incanta, sembra finta. Sei davvero bravo!!
    Besos, Chiara