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The Bridges of Madison County

venerdì 25 Giugno 2010

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Hogback Bridge

Mercoledì 23 giugno.
Tengo stretta tra le mani una tazza di caffè con la scritta pubblicitaria del Northside Cafè. Da queste parti molti locali sono fieri di offrire ai clienti la propria tazza personalizzata. Queste in particolare sono leggermente più strette al centro, ricordando forse metaforicamente i fianchi di una donna. Sto aspettando l’omelette con salsiccia ordinata da qualche minuto, ho molta fame ma, come si dice in campagna, relax…

Ero uscito senza fretta dal motel, verso le otto, perché ancora piovigginava. Una notte di tempesta che ha provocato altri allagamenti in tutti gli States centrali. La motivazione non era al massimo ma contavo almeno di fare un sopralluogo completo dei ponti coperti della contea di Madison. Mi ero spostato fino al confine nord-est, sebbene sapessi che fosse stata chiusa al pubblico nel 2003 a causa di un incendio, per vedere la casa di Francesca. Solo uno scatto da molto lontano, spremendo al massimo il teleobiettivo: cancello chiuso, cartelli di divieto d’accesso, video sorveglianza, anche le indicazioni stradali sono state tolte. L’avevo trovata solo grazie al fiuto…
In seguito ero tornato in paese per cercare un ristorante. Quasi non l’avevo visto il Northside Cafè. Solo una piccola insegna al neon appesa a metà vetrina; avevo indugiato sbirciando dietro ai vetri sporchi per capire se vi fosse il lungo bancone con apparecchiati i set di sale-pepe-tovaglioli. Aperta la vecchia porta zanzariera, spinto quella interna, mi ero seduto a metà bancone.

L’omelette tarda ad arrivare, deluso per non aver potuto raggiungere la veranda di Francesca, giro la tazza e leggo l’altro lato. Alzo gli occhi di scatto e mi guardo attorno, non ci posso credere, sono seduto nel caffè dove è stato girato il film.
Ecco perché tutto è così vecchio: la credenza in legno, la ghiacciaia di metallo, l’orologio con i piccoli cartelli pubblicitari che girano meccanicamente, i sedili di pelle nera. L’hanno lasciato così com’era negli anni sessanta.
Mi alzo e vado in fondo al locale. Appese alla parete le foto Clint Eastwood mentre gira le scene del film nel 1994.
E come nel film, ho appena lasciato la casa di Francesca e sono qui a fare colazione…

Giovedì 24 giugno.
Ieri sera ho concentrato gli sforzi sul Hogback Bridge. Ho cercato il ponte che offrisse la luce migliore prima del tramonto.
Stamane invece sono tornato al Holliwell Bridge che offre un fianco al sole del mattino. La contea di Madison è composta da sei piccole comunità. La settima, Winterset, sta al centro e da lei si diramano un pugno di strade asfaltate. Nascoste al viaggiatore però c’è un labirinto di stradine bianche che raggiungono ogni singola fattoria disseminata tra le colline. I ponti si trovano proprio tra queste colline; aveva ragione Francesca a voler accompagnare il fotografo…
Prima di tornare al Roseman, dove si sono svolte le scene principali del film, faccio tappa al Northside Cafè per la colazione. Ho dimenticato di dirvi che la cittadina di Winterset ha dato i natali a John Wayne e naturalmente il locale espone molte delle sue foto. In effetti per la città il vero eroe è lui. Durante le visite ai ponti ho conosciuto alcuni turisti, non molti, ma quasi tutti pensionati e diversi tra loro sono stati in Svizzera, e quasi tutti a Lucerna. Nessuno che conosca il Ticino…(non faccio commenti).

Voglio scusarmi col fotografo che pubblicò sul National Geographic le foto dei Ponti di Madison County e con coloro che hanno nella mente un ricordo, un film diverso: naturalmente la mia è una personale interpretazione realizzata in un paio di giorni, ostacolato dalla vegetazione cresciuta negli anni e dalle barriere, cartelli, fari e quant’altro l’essere umano possa inventare per deturpare la vista di un’opera d’arte. Per raccontare meglio questo fazzoletto di terra al centro degli Stati Uniti, con la sua storia e i suoi costumi, ho aggiunto alcuni scatti di altri elementi trovati qua e là, in ordine sparso.
Visto la quantità di immagini raccolte, ho deciso di dedicare un intero progetto ai Ponti di Madison County.

È stata un’occasione per riposare e riflettere qualche istante.
Del resto i ponti coperti realizzati in legno li troviamo da secoli lungo le alpi e forse li hanno inventati proprio gli svizzeri…

E domani si riparte.

Andrew.

5 commenti a 'The Bridges of Madison County'

  1. Anna scrive:

    Wow, che racconto nostalgico……non ho parole.
    Riesci proprio a portarci con te.
    Hug
    Anna

  2. do scrive:

    Grande Andre, deve essere stato bellissimo e molto toccante vedere quei posti e in un certo senso ripercorrere con la fantasia quella bellissima storia d’amore che anche se cinematografica è sempre molto struggente.
    E grazie alle tue foto incredibili, anche noi (seppur solo virtualmente) abbiamo potuto avvicinarci a quelle emozioni.
    Ti invidio sempre di più (anche per le frittate che adoro)!
    Un abbraccio
    Do

  3. Ale scrive:

    Ciao Andrew,
    ma quante belle emozioni riesci a farci vivere attraverso le tue foto e i tuoi racconti 😉
    Chissà quanti pensieri avranno preso il sopravvento durante la tua pausa ai ponti…
    Grazie al tuo fiuto mi sembra che tutto stia proseguendo benone, bravo!
    Un abbraccio, ciaooooo
    Ale

  4. Melanie scrive:

    Scrivo qui… per grandi emozioni legate al film… ma complimenti… tante belle foto ed anche le parole 🙂

    cresce quindi l’aspettativa e la curiosità per le foto dell’orchestra 440 🙂

    ciaooo Melanie

  5. rosi scrive:

    che belle foto dei ponti di legno! li ho visti anch’io e sono veramente stupendi! bye